Per capire se si è allergici a qualcosa è possibile effettuare diversi tipi di test.
- Il test maggiormente impiegato è lo 'skin prick test', o test cutaneo: si esegue depositando su un braccio o sulla schiena del paziente qualche goccia degli allergeni puri che si vogliono testare e pungendo la pelle con un ago. Se dopo qualche decina di minuti la pelle ha reagito alla sostanza la persona è allergica a quello specifico allergene.
- Vi è poi il 'patch test', o test epicutaneo utilizzato per la diagnosi delle dermatiti da contatto. In questo caso viene posato sulla pelle del paziente un grande fazzoletto adesivo, sul quale sono posati diversi allergeni. In questo caso bisogna attendere da due a quattro giorni per avere una risposta al test, ma il meccanismo è simile a quello del prick test: se la pelle reagisce a una data sostanza posata in una zona del cerotto vuol dire che si è allergici allo specifico allergene.
- Un altro tipo di indagine utilizzata è quella dei test ematici, tra i quali figura il 'prist test', col quale si cercano le immunoglobuline nel sangue senza stabilirne la natura, e il 'rast test' che invece è più specifico poiché ricerca e dosa le IgE specifiche nei confronti degli allergeni sospettati.
- Nei casi di sospette intolleranze alimentari, esiste il test di eliminazione o sospensione, col quale si eliminano dalla dieta gli alimenti sospetti per un periodo di due-tre settimane e si osserva se i sintomi scompaiono oppure no.
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